Hong Kong – un viaggio nel mondo di “Hello Kitty”

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Non esiste, probabilmente, altro luogo al mondo dove le mode vanno e vengono alla stessa velocità: praticamente adolescenti, giovani e adulti, non fanno in tempo ad acquistare un oggetto di ultima tendenza, che già devono correre a cambiarlo perchè è stato soppiantato di qualcosa di molto più trendy. Hong Kong è fatta così, anche se in verità parecchie tendenze partono dal Giappone o dalla Corea. Il consumismo imperante e la moda “dell’usa e getta” riguarda, soprattutto, prodotti hi-tech, gadget, pupazzi, fumetti, manga, adesivi e accessori vari. Tutti, per essere acquistati devono avere tre caratteristiche, che iniziano tutte con la C: cool, collezionabili e carini. Per non farsi superare dagli amici, i ragazzi della città, acquistano delle riviste aggiornate sullo shopping e spendono parecchi soldini per tenersi al passo. Chi riesce a battere gli altri è orgogliosissimo, ma di solito basta solo che i genitori forniscano una consistente paghetta per ottenere la migliore fotocamera, ad esempio, quella in grado di produrre diavolerie della più alta tecnologia presente al momento. In ogni caso, per andare sul sicuro, c’è sempre un personaggio che da un ventennio non invecchia mai ed è sempre in vetta alle vendite: Hello Kitty.

Il mitico gattino che non ha mai parlato, in quanto si dice che il suo creatore avesse una figlia muta e che per lei ha voluto pensare ad un micio senza bocca, è presente dovunque e ormai in qualunque Paese del mondo. Non c’è età per possederne un capo, un prodotto o anche soltanto un peluche e a Hong Kong, del resto, non esiste proprio una donna, e a volte anche un ragazzo, tanto vecchia da non potersi permettere di esibire il pupazzo o una mise alquanto originale.

A prescindere da Hello Kitty di Sanrio, in ogni caso, quasi tutti gli oggetti che si vedono penzolare da chiavi o dagli accessori dei ragazzi, provengono da cartoni giapponesi o coreani da Pokémon a Pucca Love, fino ad Astroboy. Alla fine, però, vince sempre il tenero gatto, tanto che alcuni anni fa una campagna pubblicitaria dedicata alle donne in carriera dai 30 ai 40 anni, con la sua faccia, portò all’emissione di 100.ooo carte di credito a tema.

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