Il rum dei Caraibi: tradizioni e segreti della bevanda più famosa

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Noi lo chiamiamo comunemente rum, ma i locali lo conoscono come ron che per i Caraibi rappresenta una vera e propria istituzione. Tutti lo conoscono e lo hanno gustato anche perchè fa parte della cultura popolare come la bachata, la salsa e il merengue.Si tratta di un liquore di distillazione molto venduto pure in Italia che è ricavato dalla fermentazione della canna da zucchero. Se giunti in loco chiedete agli abitanti da dove derivi, in ogni isola se ne attribuiranno la partenità e per voi sarà impossibile comprendere fino in fondo chi ha veramente ragione. Magari nessuno dice una bugia o una esagerazione anche perchè le differenze fra una zona e l’altra si notano.

Il ron cubano, quindi, sarà diverso da quello dominicano  un pò come avviene nel caso del whisky di malto.  Tutto dipende pure dall’acqua, dalla qualità della canna da zucchero e dai processi di lavorazione. Come dimenticare poi quello di invecchiamento che è fondamentale?

 

L’immagine tipica caraibica è quella di un bicchiere di Ron reposado che viene sorseggiato con un sigaro in mano. Di fronte una splendida location che è data dal mare cristallino per una immagine che resta davvero nel cuore. Se non amate tale tipo di soluzione, però, almeno concedetevi un cocktail mentre vi muovete al ritmo dell’immancabile merengue. Tra le isole caraibiche, sempre più frequentata dagli italiani è Santo Domingo, oggi turisticamente molto fiorente a causa del suo scenario naturale splendido. In passato però non è andata così e l’economia locale è salva grazie a sabbia bianchissima e acque trasparenti. Se questa è la vostra meta di viaggio, dopo  il mare, concedetevi pure una passeggiata nella zona coloniale dove sembra che il tempo si sia fermato tra palazzi in stile gotico e moresco, le vie cariche di ciottoli e splendidi monumenti tutti da fotografare e osservare nei dettagli.

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