Invasione calabroni in Italia: tutte le zone che rischierebbero di più

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Una invasione di calabroni si prepara ad investire il nostro paese. Ecco le zone dove rischiamo di incontrarne di più.

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Invasione di calabroni – viaggi.nanopress.it

La bella stagione, croce e delizia per diversi motivi. Se da un lato la primavera è meravigliosa perché ci permette di godere di temperature miti, lunghe giornate di luce e dunque di programmare meravigliosi weekend fuori porta, dall’altro il risveglio della natura può non essere così piacevole.

Invasione di calabroni in Italia, ecco dove

Il motivo è semplice: oltre le meravigliose specie botaniche si risvegliano anche insetti e nell’aria i pollini possono rendere la vita difficile a chi soffre di allergie. Una vera emergenza nel nostro paese ad esempio è provocata da una sgradevole ricomparsa.

Si inizia a parlare di una autentica invasione di calabroni, piccoli e fastidiosi insetti che spesso vengono confusi con le api. E la regione più colpita adesso come accaduto già nel 2012 è la Liguria. Certo ancora non possiamo parlare di un problema come accade in paesi come la Francia che ne sono letteralmente invasi in questo periodo.

Eppure si sta già correndo ai ripari in Liguria con un apposito piano per contrastarne la diffusione. Soprattutto nelle zone del Ponente ligure, e nelle province di Savona ed Imperia.  Oltre al problema del rischi puntura, a preoccupare gli esperti sono le abitudini alimentari di questo insetto che è ghiotto di miele. E dunque potrebbe recare come accaduto in altre zone, seri danni alle colture.

La temibile vespa velutina

Calabrone è in realtà un altro nome per indicare la vespa velutina, un insetto davvero molto vorace. Originario dell’Asia sud-orientale, si nutre anche di api, addirittura più di cento esemplari al giorno. Negli ultimi anni si è stabilito in Belgio, Francia, Germania e Portogallo.

Come la si riconosce? In molti la confondono con l’ape per via dell’aspetto, ma in realtà ad un occhio più attento si può notare quanto sia più scura, e con una striscia giallo arancione. Ed ovviamente dispone di un gigantesco pungiglione. Tenerla a distanza non è facile, ma ci sono diversi piccoli accorgimenti. Stare attenti a non lasciare all’aperto scarti alimentari non adeguatamente smaltiti, come pesce, di cui sono molto ghiotte.

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Calabroni – viaggi.nanopress.it

E se si individua un nido, molto facile che accada con l’aumento delle temperature, è necessario chiamare un esperto per la rimozione. Farlo da soli può essere molto pericoloso.

Nel nostro paese molti nidi sono stati individuati nel 2012 e poi nel 2013 in Liguria e successivamente anche in Piemonte, nella provincia di Cuneo. Per gli scienziati in grosse quantità possono essere in pericolo per la biodiversità. Nutrendosi di api ed altri insetti, rischiano infatti di mettere in serio pericolo l’impollinazione sia di piante spontanee che coltivate.

Il Parco delle Alpi Liguri ad esempio ha individuato una strategia: innanzitutto disporre di un gruppo di funzionari. E ancora un monitoraggio capillare delle segnalazioni ed infine acquisto e distribuzione di prodotti antiparassitari per la rimozione e distruzione dei nidi.

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