La cucina del Kenya è particolarmente cosmopolita, una tendenza che, a dir la verità, la interessa da sempre, almeno da quanto arrivarono nell’area gli arabi e sbarcarono qui con le loro navi cariche di frutta secca, riso e spezie. La prima zona ad essere influenzata da una moda imperante verso “l’etnico” fu quella costiera swahili ma, nei secoli successivi, tali tipi di preparazione dietro ai fornelli cominciarono ad interessare, piano piano, pure l’interno, con una massiccia presenza di sorgo e miglio con qualche frutto, radice e seme. A partire dal Cinquecento, poi, giunsero pure i portoghesi e i prodotti brasiliani presero o a fare capolino nelle tavole dei locali. Vennero prodotte, quindi, pietanze a base di mais, banane, ananas, peperoncino rosso, pepe, patate dolci e tapioca. L’alimentazione locale fu subito arricchita e, inoltre, nel frattempo, arrivarono dalla Cina e dall’India, limoni, arance e cedri. Cominciò ad essere consumata, infine, pure la carne di maiale.
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Curiosità della cucina kenyota, pubblicato su Goolliver, un mondo da vedere. il 19/08/2010
© Francesca per Goolliver, un mondo da vedere., 2010. |
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Tag: approfondimenti, cucina, Kenya