59enne vive in solitudine in mezzo alla natura: il motivo è commovente

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Un luogo costruito lontano da tutti, un posto incredibile dove un 59enne vive in solitudine, ecco la sua storia.

il pilastro della vita
Vive in solitudine in questo luogo – viaggi.nanopress.it

Ci sono storie incredibili e molto distanti da noi, storie di vita così diverse da quelle cui siamo abituate. Storie anche di scelte molto diverse da quelle che facciamo noi nella vita di tutti i fiorni. Quella che vi raccontiamo oggi parla di un luogo incredibile e del suo inquilino principale. Scopriamolo.

Vive in solitudine in questo luogo incredibile

La natura è qualcosa di meraviglioso, capace di creare con la sua sola forza opere che nemmeno l’uomo spesso è in grado di replicare. Capita talvolta che servendosi dei questi capolavori naturali, si possa arrivare a costruire però qualcosa di incredibile.

Come nel caso del luogo di cui parliamo oggi, dove un uomo di 59 anni vive in solitudine ormai da diverso tempo. Dove ci troviamo? Nelle suggestive zone di Imereti in Georgia. Un luogo non troppo distante dalla bella capitale di Tbilisi, ed altrettanto vicino alla città di Chiatura.

Qui si staglia imponente un incredibile parete rocciosa, o sarebbe più corretto chiamarla monolite. di 40 metri di altezza. Uno dei luoghi più isolati al mondo senza dubbio e uno dei posti da dove ammirare una vista incredibile. Alcuni la definiscono una vera e propria porta che affaccia sul paradiso. E proprio qui si trova il Katskhi Pillar, ovvero la chiesa in assoluto più isolata al mondo.

katskhi pillar
Katskhi pillar – viaggi.nanopress.it

Per la precisione una chiesa ortodossa, che i residenti chiamano anche Pilastro della Vita, un luogo inviolabile. O almeno così è stato fino al 1944, quando Alexander Japaridze, abile alpinista, si recò qui nell’ambito di una spedizione e scoprì l’esistenza di questo luogo incredibile.

L’unico inquilino del Katskhi Pillar

Per i residenti delle zone limitrofe, l’esistenza di questo luogo è un vero miracolo. Si tratta infatti di un monolite creato con incessante lavorio dall’erosione della natura. Un luogo isolato il Katshki Pillar, raggiungibile solo in autobus o in macchina. Attenzione però: c’è un ultimo tratto percorribile a piedi in venti minuti di camminata in salita.

E ad attendervi c’è anche una scala a pioli in ferro che si costituisce di 130 gradini. Un posto non adatto per i deboli di cuore o per chi non ama le altezze, perché affaccia direttamente su uno strapiombo. Affrontare questa traversata, per chi ne ha il coraggio, è un’esperienza decisamente mistica.

L’Eremo secondo le fonti è stato costruito dagli asceti cristiani noti come Stiliti, circa 2000 anni fa. E successivamente una piccola chiesa dedicata a Massimo Il Confessore, celebre e venerato teologo di origine bizantina. Ad oggi però rimangono solo i resti di questo luogo, perché alla morte dei monaci che lo abitarono, venne abbandonato.

Eppure un inquilino esiste ed è un sacerdote. Si chiama Maxime Qavtaradze. L’uomo vive qui dal 1995. Una scelta non facile sicuramente quella di vivere in solitudine, ma fatta per un motivo altamente spirituale, ovvero quello di espiare e purificare quanto perpetrato durante la sua gioventù. Si pone infatti oggi come guida spirituale, scende da qui solo una volta a settimana per confrontarsi con i fedeli. E questo nonostante l’età avanzi. Come vive? A quanto pare procurandosi da solo il necessario quando può abbandonare l’eremo. O talvolta grazie a provviste portate fin su dai fedeli e da volontari, attraverso un ottimo sistema di carico a carrucole.

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