Giorgia Meloni vittima di uno scherzo telefonico da parte di due comici russi

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Vovan & Lexus, due noti comici russi, considerati vicini ai servizi d’intelligence del Cremlino, hanno fatto uno scherzo alla premier Giorgia Meloni. Lo scorso 18 settembre uno dei due l’ha chiamata al telefono e l’ha interrogata sulla sua politica estera, fingendo di essere un leader africano. La conversazione registrata è stata postata sulla piattaforma online canadese Rumble e ripresa dall’agenzia russa Ria Novosti. I due non sono nuovi a questo tipo di scherzi, già in passato avevano coinvolto leader internazionali come il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, il ministro degli Esteri danese, Lars Lokke Rasmussen, e l’ex segretario di Stato Usa, Henry Kissinger.

«Molta stanchezza» sull’Ucraina

La presidente del Consiglio sull’Ucraina ha dichiarato di vedere «molta stanchezza» da parte di tutti in relazione al sostegno a Kyiv. «Siamo vicini al momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita. Il problema è trovarne una che possa essere accettabile senza distruggere il diritto internazionale», ha affermato nella conversazione, aggiungendo che «la controffensiva dell’Ucraina forse non sta andando come si aspettavano. Sta procedendo, ma non ha cambiato il destino del conflitto. Quindi tutti comprendono che (il conflitto) potrebbe potrebbe durare molti anni se non proviamo a trovare delle soluzioni. Il problema è quale sia la soluzione accettabile senza aprire altri conflitti».

La conferma delle posizioni già note 

Nell’audio, si sente la premier Meloni ripetere le già note posizioni sulle diverse questioni internazionali. Tra i temi affrontati, l’immigrazione e i rapporti con l’Africa. Sui flussi migratori ha ribadito che «è impossibile» affrontare questo dossier senza un coinvolgimento «dell’Unione europea ma anche dell’Onu». E ancora: «La Commissione europea dice che capisce la questione, il problema è quanto tempo ci vuole per dare risposte concrete». Meloni parla anche del Piano Mattei per l’Africa: «Sto cercando di parlare con altri Paesi europei degli investimenti energetici in Africa. Nei primi giorni di novembre presenteremo qui a Roma in una conferenza il nostro Piano Mattei, che consiste nell’investire nell’energia per l’Africa».

Nel corso della telefonata, la premier si è espressa inoltre sul tema dei corridoi del grano nel Mar Nero. «Penso che dobbiamo discuterne, che dobbiamo trovare una soluzione perché altrimenti la situazione diventerà impossibile da affrontare. Ne ho discusso anche durante il summit del G20, nel corso dell’incontro sull’Africa: se permettiamo alla Russia di ricattarci, potrebbe essere sempre peggio, ma se non troviamo altre soluzioni questo diventerà un problema impossibile». Al termine, sul problema del nazionalismo ucraino: «Penso che il problema legato al nazionalismo sia un problema che ha (il presidente russo Vladimir) Putin. Penso che in Ucraina stiano facendo quello che devono fare e questa è la cosa giusta».

La nota di Palazzo Chigi

La replica affidata a una nota di Palazzo Chigi: «L’Ufficio del Consigliere diplomatico del presidente del Consiglio dei ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il presidente della Commissione dell’unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il presidente Meloni. L’episodio è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore dal Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre».

 

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