L’Onu: «Senza carburante presto stop alle operazioni umanitarie nella Striscia»

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L’ospedale al-Shifa, senza elettricità e acqua, non è più operativo come tale, ma solo come rifugio per migliaia di sfollati. Lo ha detto Hamas tramite il ministero della Sanità, facendo sapere che finora nella struttura sono morti 27 i pazienti adulti ricoverati in terapia intensiva e sette neonati prematuri tenuti nelle incubatrici. Secondo un bollettino delle Nazioni Unite sono almeno tre gli infermieri morti nell’ospedale. E nella zona proseguono i combattimenti, mentre su X il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus invoca il cessate il fuoco.

Israele: «Uccisi 21 terroristi nell’ospedale al-Quds»

Il conflitto sta attraversando una fase in cui i combattimenti infuriano nelle zone degli ospedali della Striscia. La Mezzaluna Rossa Palestinese ha riferito sui social media che il tentativo di raggiungere l’ospedale al-Quds da Khan Younis, per evacuare i pazienti, è stato abbandonato a causa di «continui bombardamenti e sparatorie». L’esercito israeliano ha dichiarato di aver eliminato «una squadra terroristica insediatasi nell’area dell’ospedale», composta da 21 miliziani, che dall’ingresso della struttura «ha sparato contro i soldati».

Onu, Conto alla rovescia per gli aiuti sulla Striscia

Le Nazioni Unite hanno avvertito che le operazioni umanitarie a Gaza «cesseranno entro 48 ore» a causa della mancanza di carburante. Il deposito di carburante dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi a Gaza è rimasto a secco, ha spiegato il capo dell’Unrwa Philippe Lazzarini. Il primo ministro palestinese Mohammed Shtayyeh ha chiesto all’Onu e all’Unione europea di «paracadutare gli aiuti» nella Striscia di Gaza.

L’Onu: «Senza carburante stop alle operazioni umanitarie nella Striscia». Gli aggiornamenti sula guerra Israele-Hamas.
Pazienti e sfollati nell’ospedale al-Shifa di Gaza (Getty Images).

Netanyahu a Hezbollah: «Stanno giocando con il fuoco»

«Chi pensa che può estendere gli attacchi contro le nostre forze e i nostri civili gioca con il fuoco». Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, riferendosi alla situazione al confine nord, ma senza nominare direttamente Hezbollah. Dopo il lancio di missili dal Libano, aerei di Tel Aviv hanno colpito una serie «di postazioni e di siti terroristici di Hezbollah», ha fatto sapere l’Idf, spiegando che tra gli obiettivi ci sono stati «infrastrutture del terrore, depositi di armi e centri operativi di comando».

Sei palestinesi uccisi in un raid sulla cittadina di Bani Suheila

Sei palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti, tra cui bambini e donne, dopo un bombardamento israeliano su una casa di proprietà della famiglia Al-Shafi’i nella cittadina di Bani Suheila, a est di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa.

L’Idf ha trovato armi di Hamas sul fondo del Mediterraneo

Le unità subacquee delle Forze di difesa israeliane hanno scandagliato il fondale del Mediterraneo negli ultimi giorni, trovando armi da fuoco, ordigni esplosivi e munizioni lasciati da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre. Sul fondo sono stati rinvenuti anche gommoni affondati dal fuoco della Marina israeliana. Le armi sono state portate sulla costa, dove sono state distrutte dall’unità d’élite Yahalom del Combat Engineering Corps. Lo scrive il Times of Israel.

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