Manovra: accordo sulla cedolare secca, avanti senza emendamenti

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«Le forze di maggioranza hanno confermato la volontà di procedere speditamente all’approvazione della Legge di Bilancio, senza pertanto presentare emendamenti», si legge nella di Palazzo Chigi dopo il vertice dei leader di maggioranza con la premier Giorgia Meloni. «Il Governo terrà conto con grande attenzione del dibattito parlamentare e delle considerazioni delle forze di maggioranza ed opposizione». Dall’incontro è emersa «la grande compattezza e determinazione delle forze di maggioranza che ha consentito di varare una manovra finanziaria improntata alla serietà e alla solidità dei conti pubblici, che nonostante il contesto difficile riesce a ridurre la pressione fiscale sul ceto medio-basso, a sostenere le famiglie e i lavoratori», conclude la nota.

Intesa sugli affitti brevi

La proposta di FI per un codice identificativo nazionale per gli affitti brevi entra nella manovra. Come appreso dall’Ansa, confermato l’aumento al 26 per cento dell’aliquota dalla seconda alla quarta casa messa in affitto fino a 30 giorni, specificando che per la prima resta al 21 per cento. C’è l’impegno di destinare il gettito derivante – circa un miliardo di euro secondo stime circolate nella riunione – alla riduzione delle tasse sulla casa. FI, in una nota, ha espresso particolare apprezzamento per «l’accoglimento delle sue istanze, alcune delle quali saranno inserite nel decreto collegato alla manovra, già all’esame del Parlamento».

Confedilizia: «Si alimenterà il sommerso»

«Il governo» riferisce la nota del presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, «ha deciso di accontentare gli albergatori che, in preda a una sorta di ossessione, premono ogni giorno sulla politica affinché introduca misure per ostacolare i proprietari che utilizzano i loro appartamenti per locazioni brevi. Si tratta di una scelta sbagliata e che non porterà un affitto di lunga durata in più (oltre a non garantire maggior gettito). Ciò che accadrà è che aumenteranno ulteriormente i prezzi delle camere d’albergo (già alle stelle), vi sarà qualche casa sfitta in più, si alimenterà il sommerso e i borghi delle nostre aree interne avranno qualche speranza in meno di tornare a vivere». «Ringraziamo», conclude, «chi ha provato ad evitare che la flat tax sugli affitti inventata dal governo Berlusconi in alternativa dell’Irpef fosse incrementata per la prima volta dal 2011».

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