Moana Pozzi e il racconto della madre: dall’infanzia ai primi film fino alla malattia

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«Mai capricciosa. Buona, giudiziosa, dove la mettevi stava. Soffrivo di mal di gola. Moana metteva un dado nel pentolino con l’acqua. “Tranquilla, mammina, ti preparo il brodo”». In un’intervista al Corriere della Sera, Rosanna Alloisio, la mamma  82enne dell’attrice Moana Pozzi, descrive così la figlia, quando era ancora una bambina. «Al prete quel nome non piaceva, non voleva battezzarla. Per convincerlo ho aggiunto Anna e Rosa, come le nonne» riferisce ripercorrendo le tappe della vita di Moana.

«Non devo perdonarla di niente»

«Le ripetevo: “Non spogliarti, non li fare quei brutti film”» prosegue la donna rispondendo alle domande del giornalista. «Dio sa se ci ho provato a convincerla, non c’è stato santo. “Mammina, non ti arrabbiare, tanto lo so che mi vuoi bene lo stesso. In fondo non piacciono nemmeno a me”. E rideva, aveva denti bellissimi. “Come sei antica. Anche le statue sono nude. Metteresti il reggiseno pure a Paolina Bonaparte”. Litigavamo. Le passava subito. “Quelle parole cattive che ti ho detto, dimenticale, non ne pensavo nemmeno una”. Impossibile non amarla».

Il trasferimento a Roma a 18 anni

La donna ricorda  quando la figlia a 18 anni si trasferì a Roma per studiare recitazione: «Noi eravamo di stanza a Bracciano. C’era un alberghetto lì vicino. Vennero a girarci una commedia con Edwige Fenech. Moana passò, la notarono. “Bella come sei, potresti fare del cinema”. Ero contraria. “Prima finisci di studiare”. Cominciò a posare come modella per i pittori. Qualche particina, la tv. Noi sempre in trasferta, ci si vedeva poco o niente. Non so come o dove, un giorno purtroppo incontrò quello Schicchi. Ed entrò in quel mondo orribile. “Perché lo fai? Non ti rendi conto, finirai nel baratro”. Glielo spiegai in tutte le lingue. Però anche la migliore delle madri alla fine si stanca. “Non ti preoccupare, mamma, poi smetto”». Con i primi guadagni, prosegue, «comprò un piccolo appartamento dietro San Pietro, con un terrazzo pieno di fiori. E un attico sulla Cassia, pareva la casa di una principessa. Andavamo a pregare sulla tomba di Papa Roncalli, il suo preferito. Era molto religiosa».

Il rapporto con Bettino Craxi

Rosanna Alloisio alla domanda se avesse mai guardato un suo film risponde: «No, per l’amor del cielo, non potrei sopportarlo, mi sentirei malissimo». Sul rapporto con Bettino Craxi «non erano solo amici. Lui non mi piaceva. “Come fai a stare con quel vecchiaccio?”. “È intelligente, gentile, si prende cura di me”. “Ti credo”, pensavo. Cercava la figura paterna che non ha avuto. Per mio marito io e le figlie eravamo soltanto una scocciatura, questa è la verità. Una volta Moana tornò a casa con una maglietta da uomo, enorme. “Me l’ha lasciata Bettino”. “Oddio, sembra quella di un ippopotamo”. “Dai, mamma, cosa importa?”. Lui diventò geloso, lei frequentava altri. Si sono lasciati».

La malattia: «Vedrai mi curo e guarisco»

Durante l’intervista al quotidiano, la mamma di Moana racconta le prime avvisaglie della malattia: «Era quasi Pasqua. Moana tornò a casa. Mi chiedeva sempre di prepararle i ravioli di carne e la cima alla genovese in brodo. “Mettici tanta maggiorana”. Quella volta però non toccò cibo. “Sono due mesi che ho sempre la nausea, se mangio vomito, mi sale la febbre. Sono stata in Africa, forse ho preso un virus”. Aveva gli occhi un po’ gialli. I dottori dicevano che era un’epatite mal curata. La convinsi a fare qualche accertamento a Lione con un medico nostro amico. Le hanno trovato il tumore al fegato. Però era fiduciosa. “Vedrai, mi curo e guarisco”. Voleva vivere. In sette mesi se n’è andata». Quando è morta era serena, ancora bella, le ciglia lunghissime. “Non metto nemmeno il mascara”. Sembrava che dormisse».

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