Sconvolgente scoperta, individuati resti di una città perduta: alla luce i tesori di un’epoca passata

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Un gruppo di archeologi ha riportato alla luce l’antica città perduta di Natounia e tutte le sue meraviglie dopo studi durati decenni.

Resti città perduta
Resti città perduta – viaggi.nanopress.it

Degli scavi archeologici condotti nel Kurdistan iracheno, un tempo l’antica Mezzaluna fertile, i ricercatori hanno portato alla luce le rovine di una città perduta, probabilmente l’antica Natounia.

La città perduta di Natounia

Questa sensazionale scoperta è il frutto del lavoro di un gruppo di archeologi della Direzione delle Antichità di Sulaymaniyah, impegnati nelle ricerche dal 2009. Finalmente, qualche giorno fa, gli scavi e le fotografie aeree dei droni hanno fatto in modo che i ricercatori potessero individuare i reperti di questa città la quale fino a prima della scoperta era considerata perduta.

Fino a oggi infatti della città di Natounia, risalente a circa 2000 anni fa e insediata tra l’Iran e la Mesopotamia, non si sapeva nulla: era conosciuta solamente per il ritrovamento di alcune monete del I secolo a.C. che avevano confermato la sua appartenenza all’Impero dei Parti.

Scoperta città perduta
Scoperta città perduta – viaggi.nanopress.it

La roccaforte di Rabana Merquly e la dinastia degli Adiabene

Al centro della scoperta, pubblicata interamente su Antiquity, si trova la fortezza di Rabana Merquly, situata sui monti Zagros e costruita tra il 247 a.C. e il 224 d.C. Le fortificazioni riportate in superficie sono lunghe circa 4 km. Tuttavia la fortezza custodisce anche altri preziosi tesori: un complesso religioso, degli insediamenti urbani e dei rilievi rupestri.

I due rilievi ritrovati sono quelli scolpiti su una parete rocciosa che probabilmente era posta all’ingresso della roccaforte e raffigurano un sovrano in abiti decorati. Il ricercatore Michael Brown ha considerato i due rilievi gemelli come una specie di antica propaganda politica. Queste rappresentazioni, secondo le ricerche, raffigurerebbero proprio il fondatore della dinastia degli Adiabene, un antico regno facente parte dell’Impero dei Parti: il sovrano Natounissar, dal quale prende il nome la fortezza.

Prima di questo ritrovamento, le uniche raffigurazioni che potevano testimoniare l’esistenza della città di Natounia sono quelle ritrovate su alcune monete del I secolo a.C.

I rilievi rupestri di Natounia
I rilievi rupestri di Natounia – viaggi.nanopress.it

La città perduta, Rabana Merquly e la dea dell’acqua

Tra le rovine scoperte dagli archeologi c’è anche un particolare edificio. Si tratta di una struttura simile a un tempio con tanto di altare, che sembrerebbe essere stata eretto per celebrare il culto dell’acqua.

Proprio per questo, si pensa che possa esserci uno stretto legame con l’antica dea iraniana Anahita, divinità della fertilità, della guarigione e della salute. Il suo culto venne poi successivamente sovrapposto a quello della dea dei fiumi e delle acque.

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