Van Gogh in mostra a Roma

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rev95591(1)Dall’8 ottobre fino al 6 febbraio 2011 a Roma, nel complesso del Vittoriano, sarà inaugurata la mostra: “Vincent Van Gogh – Campagna senza tempo. Città moderna”. Più di 110 opere, tra dipinti, acquarelli e disegni su carta illustreranno la carriera del pittore olandese, seguendo un percorso innovativo, che analizza le due inclinazioni contraddittorie dell’autore nella scelta dei soggetti: l’amore per la campagna, come ambiente fisso e immutabile e il legame con la città, centro della vita moderna e del suo movimento. La mostra sarà accessibile dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 19.30, dal venerdì al sabato dalle 9.30 alle 23.30 e alla domenica dalle 9.30 alle 20.30. Il prezzo del biglietto intero costa 10 euro, il ridotto 7.50.


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Questo articolo ha 2 commenti

  1. Antonio De Robertis

    C’e troppa disinformazione su Van Gogh.E’ recente la figuraccia degli organi di stampa nazionali ed esteri,che hanno lanciato la notizia di un quadro rubato in un museo del Cairo,con la foto di uno che si trova nel museo di Hartford in Connecticut,che tra l’altro è oramai considerato una errata se non falsa attribuzione..Ora è in arrivo una ben più grave notizia,legata alla PROSSIMA MOSTRA SU VAN GOGH AL VITTORIANO DI ROMA.
    Perché il quadro:”Augustine Roulin con la figlia Marcelle”in prestito dal museo di Filadelfia è un falso,realizzato dai fratelli Schuffenecker.
    E’oramai risaputo che nel catalogo completo dell’opera di Van Gogh(circa 900 opere a olio),quasi 90(pari al 10%),potrebbero essere falsi o errate attribuzioni.Di queste,circa 30(pari a un terzo),sono riconducibili ai due fratelli Claude-Emile e Amedèe Schuffenecker,pittore il primo e mercante prima di vini poi di quadri il secondo.Uno di questi è sicuramente :”Augustine Roulin con la figlia Marcelle”in prestito dal museo di Filadelfia per questa mostra.
    Questo dipinto non è mai stato nella collezione di Emile Bernard,come ci segnala il De La Faille.E neppure della famiglia Van Gogh.La sua origine va ricercata nella collezione dei fratelli falsari Schuffenecker,(appare a destra sulla parete nella foto della stanza 29 della mostra a Mannheim nel 1907,alla quale prestarono ben 14 quadri).Essi devono averlo costruito partendo da altri ritratti della signora Roulin,facenti parte della loro collezione.E’risaputo che almeno 2 versioni della Berceuse(quella ora a Boston potrebbe essere un falso)passarono dalle loro mani e probabilmente anche il ritratto con finestra e vasi sullo sfondo,già di proprietà di Theodore Duret(altro collezionista e possessore di parecchi Van Gogh fasulli)e ora nel museo Oskar Reinhardt di Winthertur.La brutalità di questo dipinto,assimilabile per tecnica all’altro con neonata in primo piano e la madre tagliata dalla cornice(guarda caso anch’esso proveniente dai due fratelli falsari,come dimostra una foto della mostra del novembre 1909 da Druet e il relativo catalogo al n.33),non fanno parte della cultura figurativa di Vincent,che prediligeva il primo piano possibilmente a mezzo busto,per tirare fuori tutta la potenzialità psicologica e umana dei personaggi.E’una pittura che ha il taglio e i colori di Francis Bacon con 50 anni di anticipo,ma che non ha nulla a che vedere con Van Gogh.

  2. Antonio De Robertis

    Noi italiani siamo sciovinisti contro noi stessi.
    Mi chiedo se è giusto che io,discreto studioso d’arte e specialista di Van Gogh da oltre 20 anni e con all’attivo sei libri e parecchi saggi e articoli accreditati nel database della biblioteca del museo Van Gogh e delle principali biblioteche d’arte italiane,non sono neppure stato invitato ai 3 dibattiti e alle 4 proiezioni di film,già programmati a margine della mostra,che aprirà i battenti al Vittoriano di Roma l’8 ottobre prossimo.Può essere che la mia voce sia stonata,fuori dal coro,ma non se ne può più di un taglio ageografico e celebrativo,che viene dato a queste mostre e che hanno ingessato Van Gogh nel suo mito,forse contro quello che sarebbe stato il suo volere.Negli ultimi anni,grazie all’avvento dei blogs ho potuto finalmente dare fiato alle mie scoperte su Vincent.anche a quelle che avevano dato fastidio all’establishement,stemperando così l’ostracismo nei miei confronti.Continuerò su questa strada,confortato periodicamente dal ringraziamento di parecchi appassionati del pittore olandese.Grazie a tutti voi che mi leggete e spero mi sosterrete anche in futuro.

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