Vulcano, chiusi sette aeroporti in Spagna

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Sono 4 gli scali coinvolti: le Canarie, Siviglia, Jerez e Badajoz. Stop ai voli per e dal Marocco. Le ceneri potrebbero invadere anche la nostra penisola. Il climatologo: “Le polveri provenienti da Sud Ovest passeranno in Sardegna e in Corsica, e copriranno il Piemonte, la Liguria e parte della Lombardia, entro le ore 14 di oggi”

MADRID – Ritorna l’allarme vulcano. Questa notte, le autorità spagnole hanno infatti deciso di chiudere fino a nuovo ordine sette aeroporti a causa della nube di cenere proveniente dall’eruzione in Islanda. Gli scali coinvolti sono i quattro aeroporti dell’arcipelago delle Canarie, quelli di Siviglia, Jerez e Badajoz, nelle regioni meridionali dell’Andalusia e dell’Estremadura. Ma l’allarme potrebbe anche investire l’Italia 1. Per la seconda volta dalla prima eruzione del vulcano, infatti, la nube di ceneri proveniente da Sud Ovest, “invaderà il Mediterraneo occidentale fino alla Sardegna e alla Corsica, e coprirà anche il Piemonte, la Liguria e gran parte della Lombardia, entro le ore 14 di oggi”.

L’annuncio è arrivato dal climatologo dell’Enea Vincenzo Ferrara, sulla base di una nuova analisi e previsioni del Vaac (Volcanic Ash Advisory Centres). “Entro le ore 20 di oggi – ha aggiunto – la nube di ceneri vulcaniche si estenderà su parte del Veneto, sull’Emilia Romagna, sulla Toscana e sull’alto Lazio ed, infine, entro la tarda notte tra oggi e domani (le ore 2 circa) coprirà tutta l’Italia settentrionale e centrale, escluso il Molise”. Tutto ciò è riferito alla parte più bassa della nube che, però, presenta maggiori rischi per la navigazione aerea.

Per il momento, anche il Marocco ha chiuso i suoi aeroporti per l’arrivo delle ceneri vulcaniche dall’Islanda. L’ente per il controllo dello spazio aereo ha reso noto lo stop ai voli in partenza e in arrivo negli scali di Casablanca, Rabat, Tangeri, Tetouan e Essaouira, almeno fino alle 14. La stessa cosa vale per “gli aeroporti andalusi e quello di Badajoz, nell’Estremadura che ono stati chiusi alle 6 di questa mattina – ha spiegato un portavoce alla Aena, l’ente di gestione aeroportuale – mentre i quattro aeroporti delle Canarie, due sull’isola di Tenerife, quello sull’isola di Palma e La Gomera, sono stati chiusi alle 5. Non sappiamo quando potranno riaprire su questo dipendiamo dalle previsioni di Eurocontrol”.

Una decisione, questa, dettata dal timore che durante il volo i motori o il personale di bordo possano subire danni o traumi a causa delle polveri vulcaniche. Ieri infatti un pilota di un volo Air France decollato da Perpignan e diretto a Parigi ha avuto un malore inaspettato dopo che “nella cabina è stato avvertito un odore di zolfo e uno dei piloti è stato colto da vertigini”, ha riferito l’Alter, uno dei sindacati della compagnia di bandiera francese. Secondo le prime notizie, questa sarebbe la conseguenza dell’attraversamento della nube di cenere prodotta dal vulcano islandese: “Il fenomeno olfattivo è stato riscontrato solo nella cabina di pilotaggio, i passeggeri non hanno sentito nulla”, ha aggiunto il sindacato.

Si tratta di un caso che suscita perplessità, considerando che “l’aria della cabina di pilotaggio è la stessa dei passeggeri”, ha spiegato all’Agi il presidente dell’Anpac, Stefano De Carlo. “I motori aspirano l’aria e la pompano all’interno del velivolo e può capitare che si avverta nell’aereo odore di cherosene, anche perché non c’è mai un ricircolo totale dell’aria interna e l’aereo non è perfettamente a tenuta stagna”. Secondo De Carlo, la cenere vulcanica è pericolosissima per le operazioni di volo soprattutto per l’effetto che ha sui motori”. L’aereo dell’Air France ha comunque proseguito il viaggio senza alcun problema. Al suo arrivo nell’aeroporto della capitale francese, il velivolo è stato oggetto di un controllo “particolare”, ha sottolineato la compagnia, ma “nessuna anomalia sia nelle parti esterne che nei motori ha permesso di stabilire che l’aereo abbia attraversato la nube di fumo”.

Il vulcano islandese Eyjafjoll ha ricominciato a produrre notevoli quantità di cenere lo scorso giovedì 2: la sua eruzione, a metà aprile, aveva paralizzato il traffico aereo in Europa 3 per quasi una settimana.

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